I siti web non servono a niente
Non sono ammattito. Dico sul serio: i siti web di presentazione, così come li incrociamo molto spesso online, non servono a nulla. Anzi, aggiungo: arrecano solo danni all’azienda che presentano.
Siamo abituati a sentirci dire che il sito è una vetrina online, un riferimento web per proporre la propria azienda, esporre le soluzioni che adotta e racimolare contatti. Più o meno complessi rispetto a questa definizione, buona parte dei siti delle aziende italiane è realizzato utilizzando questo comune paradigma: pagina descrittiva dei tenutari, pagina con la descrizione dei servizi offerti o dei prodotti realizzati, pagina con le informazioni di contatto. Inutile per i potenziali clienti, nocivo per la reputazione dei proprietari, inadatto all’epoca in cui viviamo.
Il sito web è il corredo a qualcosa di più importante per la cura del brand. È uno strumento necessario non solo a presentare, ma a preservare l’immagine aziendale. È uno strumento animato, ricettacolo di notizie, servizi, documenti. È uno strumento vegeto che si tiene in vita grazie alla combinazione ritmata di soluzioni variegate che ne giustificano l’esistenza.
I testi devono essere caratterizzati e seguire uno storytelling coerente e le fotografie, qualora ci fossero, devono essere genuine ed organiche al copy. Se i contenuti non raccontano esaurientemente e in maniera dettagliata le informazioni che «servono al visitatore», il sito web non serve a niente.
Le notizie devono essere pubblicate con costanza e fondamento, senza tralasciare immagini descrittive di accompagnamento. Se le novità restano chiuse nelle sale riunioni o alle macchinette del caffè e non vengono pubblicate le buone nuove che «servono al visitatore», il sito web non serve a niente.
I social network devono essere curati in maniera sistematica e fungere da armonioso supporto alle notizie pubblicate, ma devono parimenti proporre strategie social originali e diversificate, così da tenere sempre desto l’interesse dei follower. Se i canali sociali non sono custoditi con la professionalità, il metodo e la creatività che «servono al visitatore», il sito web non serve a niente.
Codice di sviluppo e struttura server devono essere aggiornati costantemente, accodandosi con regolarità ai progressi analizzati dalle visite ed anticipando criticità e grattacapi. Se la manutenzione non è solida e continuativa come «serve al visitatore», il sito web non serve a niente.
Il sito web non serve a niente, se non ad originare pregiudizi e perdite, se non viene costantemente presidiato mediante strategie ad-hoc e disponibilità tecnica e contenutistica quotidiana e rituale.
Un sito web che non serve a niente, e che quindi non serve né al visitatore né all’azienda che lo commissiona, è un sito web che non serve. E un sito web che non «serve» non è al servizio del web.