Non è una Internet per giovani
Gli anziani stanno rompendo il mondo a causa di Internet. Sono perlopiù analfabeti digitali, si fanno truffare facilmente, credono alle bufale e seguono siti e account social che diffondono notizie evidentemente false. Votano e voteranno per molti anni ancora e - essendo mediamente più ricchi dei giovani - partecipano economicamente in maniera importante alle elezioni. Sono potenti e in collera e stanno influenzando pericolosamente la nostra società.
Online hanno trovato il modo migliore - o peggiore - per trovare sfogo alla propria solitudine o, peggio ancora, al proprio isolamento, ritrovandosi nei meme farlocchi e nei post spazzatura o addirittura ironici ma incompresi.
Questa costellazione di comportamenti, che cerca in generale di evitare conflitti e minimizzare la delusione, può rendere questi individui inclini a gravitare verso fonti di informazioni che rispecchiano la loro visione del mondo, mantenendo così un senso di sé. […] È più probabile che gli americani più anziani vivano in comunità rurali e questo può portare con sé un senso di isolamento che fa sembrare Internet il modo migliore, o forse l’unico, per connettersi con gli altri.
La ricerca è statunitense e ne scrive Craig Silverman su Buzz Feed, ma non fatico a trovare relazioni con quello che succede in Italia e, senza scomodare il Paese, con quello che succede in famiglia.
Mio padre - over 65 - passa molto tempo su Facebook. Buona parte dei contenuti che condivideva (non posso più saperlo: sono mesi che ho rimosso il mio account e ancor prima avevo smesso di seguirlo per non ritrovarmi deluso ad ogni post) erano notizie false, per lo più pubblicate da siti, gruppi o account vicini al Movimento 5 Stelle e alle quali seguiva insistentemente sempre un mio commento: «È una bufala», corredato da link. Ha creduto a qualsiasi cosa e, quelle poche volte che abbiamo provato a discuterne, le basi che citava erano sempre le stesse: notizie distorte, monche o false ma comunque sempre a favore della linea politica nella quale aveva deciso di credere. Tutto il resto, qualunque fosse stata la fonte: bugie. Alle politiche ha poi votato per il “movimento”.
Non si è mai fatto truffare, fortunatamente non ne è mai capitata l’occasione, credo mi chiederebbe pareri.
Come lui i suoi amici, i conoscenti e quel pezzo di Italia pensionato o vicino alla pensione, con molto tempo libero e tanto rancore per una vita, forse, non vissuta come avrebbero voluto: il posto fisso, la monotonia, i figli cresciuti, le vacanze al mare, la domenica a messa. La solitudine.
Nonostante abbia discusso in modo molto specifico di questi problemi con mia nonna, non ha smesso di apprezzare e condividere cose sulla piattaforma, e forse è colpa nostra: non passare più tempo con lei, amo mia nonna.
La colpa di tutto questo, probabilmente, è anche nostra. Di noi figli e nipoti che chiusi nei gusci dei nostri dispositivi e presi nelle discussioni delle nostre bolle, li abbiamo lasciati soli a confrontarsi con like, condivisioni impulsive e inserzioni di propaganda.
Forse facciamo ancora in tempo a recuperare e a passarci un po’ di tempo insieme, giusto per distrarli dai social network e dal maldestro tentativo di distruggere il mondo.