Assistimi con i compiti
Durante l’ultimo weekend ho aiutato Bimba con i compiti. Doveva completare delle schede sulle quali associare degli animali alla loro modalità di gestazione: ovipari, ovovivipari e vivipari. Ad essere sincero, non ne ricordavo la classificazione né le differenze ( ehm…) e ho dovuto farmi aiutare.
Gli animali proposti nel suo libro di scienze o quelli elencati dalla maestra in classe sono stati, naturalmente, di facile individuazione; in alcuni ulteriori casi, invece, immaginare come si riproduce un particolare rettile, un insetto o un crostaceo è stato complesso. In un mondo ideale avrei dovuto prendere un dizionario, un’enciclopedia o qualcosa di simile, insegnare a mia figlia come approcciare a una ricerca e verificare a uno a uno gli animali sui quali ci ponevamo dei dubbi; in un mondo moderno, invece, avrei potuto prendere il tablet o il PC e, con lei, cercare su Wikipedia o su un portale sulle scienze animali. In un mondo pigro come il nostro, dove gli smart speaker sono in quasi ogni casa e chiedere al telefono di aggiungere un promemoria, impostare una sveglia o mostrare le indicazioni verso uno specifico luogo è la normalità, ho preferito farmi aiutare dell’Assistente di Google.
Abbiamo posto tutte le domande a Google attraverso il nostro dispositivo Home e l’Assistente ci ha risposto citando i vari siti web come riferimenti per le informazioni comunicate. In tutti i casi le risposte erano esatte.
Ci ho riflettuto, successivamente, per valutare se ho maturato una scelta saggia o se è stata una leggerezza nei confronti di mia figlia: saper sfogliare un’enciclopedia (che non ho) o un dizionario è una cosa che certamente imparerà a scuola e avere a che fare con un PC e con Internet (in una modalità non edulcorata da uno smart assistant), per quanto sia un’attività che presto voglio insegnarle, l’ho trovato invece prematuro. Parlare con un assistente virtuale, usare la sua voce per impartire dei comandi è invece un’abilità che conosce bene e che userà sempre di più da che l’audio sta diventando l’interfaccia di riferimento nell’interazione tra uomo e macchina.
Sono stato bravo? Non lo so. Per la maestra lei è stata bravissima.