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Le intelligenze ci miglioreranno

Da molti considerate una bolla pronta a sgonfiarsi come sta accadendo (è accaduto!) con il web3 e le cryptocose, le AI si stanno dimostrando nei fatti una tecnologia molto più solida della blockchain, non altro perché quest’ultima non ha trovato applicazioni pratiche oltre alle valute elettroniche, mentre tante ne sono invece state presentate – e ancora arriveranno – con le AI. Ne scrive Il Post.

… è evidente che le intelligenze artificiali generative come ChatGPT, pur non essendo spuntate dal nulla nel corso del 2022, abbiano in pochi mesi dimostrato un vasto potenziale dal punto di vista economico, culturale e sociale, come dimostrano le molte discussioni sui posti di lavoro – anche in ambito creativo e altamente specializzato – che potrebbero essere messi in crisi dalla loro implementazione su larga scala.

Personalmente mi ritengo un ottimista ma non un’entusiasta: guardo con positività e fiducia a quanto sta accadendo con i modelli generativi, sono consapevole di tutti i limiti che si trascinano dietro, delle risposte farlocche, delle cose fantasiose che inventano sulla realtà e dei ripensamenti dopo una ramanzina, ma a mio avviso non se ne può ignorare il potenziale presente e, soprattutto, futuro.

Come ogni tecnologia che tende a sfidare lo stato di cose, non credo che le AI indeboliranno la nostra società, seppure a primo acchito sarà inevitabile che ci metteranno davanti a dubbi, inquietudini, cambiamenti e riflessioni difficili. Ma non possiamo solo restare a guardare: dobbiamo imparare a conoscerle, a saperci interagire, dobbiamo studiarle e usarle come qualsiasi altra tecnologia, renderle strumento di crescita personale, professionale e sociale. È già successo con innovazioni passate: ci evolveranno. E ci miglioreranno.

Lo spero, quantomeno, perché intanto noi miglioriamo loro.