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Il contrario di capire tutto

Studiare aiuta a fare distinzioni nelle cose invisibili, a non confondere l’intervento divino o magico con l’avanzamento tecnologico. Studiare scienze, più specificamente, consente di non percepire la tecnologia come fenomeno magico o religioso, ma come risultante di un avanzamento di umane umanissime conoscenze affette da errore e passibili di evoluzione e miglioramento. […] Studiare scienze è il contrario di capire tutto, anzi è ricordarsi, a ogni passo, che tutto non si può capire e che alcune cose, volta per volta, epoca storica per epoca storica, non sono spiegabili, ma possiamo esercitarci a ipotizzare, immaginare, semplificare il mondo per comprenderlo e aiutare altri a farlo. Studiare significa non accontentarsi della nostra immagine logico-razionale del mondo. Studiare significa accettare di sbagliare, e accettare gli sbagli degli altri. Come passi di un ininterrotto processo conoscitivo.

Il Post pubblica un breve estratto del nuovo libro di Chiara Valerio, La tecnologia è religione. Questo pezzo sullo studiare per non cedere alla tentazione di confondere, semplificare o convincersi di sapere, è un saggio invito all’acquisto.