Sgomitolare idee e mugugni
Da qualche settimana a questa parte, con una discreta continuità, sto tenendo un diario: vi riporto riflessioni, eventi, discussioni condivise e altro ancora. Questa cosa ha un nome, moderno, cool e un po’ bruttino, ed è diventata una pratica, o uno strumento, a seconda di come lo si guarda: journaling. Più volte ho iniziato a scrivere cose e tutte le volte ho poi abbandonato, fino a oggi, almeno, che sembra avere, con più o meno soddisfazione, definito una costante.
C’ho provato diverse volte, dicevo, ma ogni volta mi arrendevo perché non avevo l’applicazione adatta, o perché non riuscivo a dedicarci del tempo o magari perché mi ponevo obiettivi troppo alti tra scrittura e regolarità. Questa volta, invece, sto continuando e lo sto facendo con puro piacere: dedicare dei minuti, pochi, per dare alle parole la forma di un pensiero o per riportare un discorso, un avvenimento, si sta trasformando in un’abitudine che mi permette di sgomitolare idee e mugugni, di conservarli ordinati e prepararli a una rilettura o a una revisione, nel caso volessi condividerli.
Non scrivo di gratitudine, non riporto necessariamente le cose che mi sono successe durante la giornata, non sono elucubrazioni platoniche: trascrivo e conservo, quando mi riesce di afferrarli, spunti personali che altrimenti si perderebbero.
L’idea di trasferirmi, il sacrificio di un familiare, una soddisfazione a lavoro e per lo stesso tutte le preoccupazioni, una chiacchiera condivisa con gli amici, due parole di un libro che ho iniziato, su uno che ho abbandonato, su un film che non mi ha entusiasmato, su un sogno che mi ha turbato. Cose banali, se vuoi, vita vissuta e stipata nei cassetti di un’applicazione a futura memoria, in tutti i sensi.
Lo consiglio? Sì, e invito a provarci anche se apparentemente può sembrare una pratica poco utile. Non lo so se rileggerò le cose che ho scritto, forse qualcosa sì, passerà del tempo e lo vedrò, ma l’idea di fermare un ricordo vagante, e soprattutto la soddisfazione stessa di averlo messo per iscritto, è liberatoria e appagante.
Sto usando Day One, per adesso nella versione gratuita perché posso ancora fare a meno della sincronizzazione tra più dispositivi. Valuterò più avanti uno spostamento o un upgrade.
Inizia, scrivi per te stesso, e rifallo tutte le volte che molli.