Non perdere la mano
Sono abituato a scrivere alla tastiera, ma scrivo parecchio anche con lo smartphone in modalità Slide-to-Type1. Gradisco tanto anche scrivere a mano e cerco di non perderne l’abitudine: sono un paio d’anni che ho adottato diverse penne stilografiche per i miei appunti e, soprattutto durante incontri e riunioni, annoto parole su vari block notes. Successivamente, a freddo, li sgomitolo in digitale.
Scrivere aiuta a non distrarmi quando gli altri parlano e mi agevola nello schematizzare meglio le note raccolte, oltre a facilitarmene il ricordo: pare sia la modalità migliore di memorizzare i concetti raccolti.
Diversi studi sull’influenza della scrittura a mano sul linguaggio e sul pensiero suggeriscono che sia un fattore rilevante nel miglioramento di varie prestazioni cognitive: ricordare meglio una sequenza di parole, per esempio, o anche comprendere più facilmente idee complesse.
Quando occorre imparare una parola, un testo o un concetto, i vantaggi nell’usare una penna o una matita stanno nel fatto che la memoria motoria e quella sensoriale coinvolte nell’azione di scrivere a mano rafforzano la memoria di quella parola o di quel testo. È piuttosto comune, per esempio, l’esperienza di ricordare una certa parola per averla scritta in un determinato punto di una pagina di appunti.
Meglio non perderne la mano.