Vivo, morto X
Musk, da quando ha acquistato Twitter e l’ha trasformato in un catino arrugginito da veleno e vomito, si è attirato addosso critiche e risentimento da parte di chi, da par mia con buona dose di ragione, lo considera un matto, un esaltato, un fascista, un’ipocrita e, non di meno, un viziato. Non ricapitolo le cose che ha detto e che ha fatto da allora, basta l’ultima per tutte: ha ricondiviso un post falso, totalmente inventato, contro i migranti e contro la Germania per il solo motivo di condannare i salvataggi di vite umane che le ONG compiono nel Mediterraneo.
Avevo un account su Twitter dall’aprile del 2009. Non c’ho pubblicato più niente da quando la puzza di bile della nuova era si incominciava ad annusare, ma l’avevo lasciato attivo con l’idea di poter visitare il pozzo di fiele all’occorrenza, per eccesso di zelo qualora mi servisse leggere qualcosa. Adesso un account non ce l’ho più.
Non ne ho bisogno, non ne ho mai avuto in realtà, ancor meno oggi. Non ho più accesso a Twitter/X, già non l’avevo a Facebook e Instagram, mai avuto ad altre piattaforme più recenti. Solo Mastodon, tra l’altro ultimamente poco usato.
Va decisamente bene così.