L'invenzione del buongiornissimo
Nella Fattoria degli animali di George Orwell a un certo punto si stabilisce che tutti gli animali sono uguali. Poi, in un secondo momento, si rettifica affermando che sì, tutti gli animali sono uguali, ma i maiali sono più uguali degli altri. Ecco. Parafrasando il maestro, possiamo dire che tutte le generazioni sono uguali, ma i boomer sono più generazione degli altri.
Leggere un libro sulla storia di come è nato il meme “OK, boomer” è di per sé da boomer, me ne rendo conto, ma mai mi sarei negato la possibilità di leggere L’invenzione del Boomer, il primo libro di Matteo Bordone.
Ascoltavo Condor, il programma che teneva su Radio Rai 2 con Luca Sofri, e ogni mattina mi faccio la mia dose di Tienimi Bordone, generalmente mentre preparo la colazione per la famiglia. Sprofondare in questo libro era una conseguenza da cui non potevo esimermi.
I buongiornissimo caffè, i fiorellini, i cuoricini, i cagnolini. Le immagini dei cigni in amore che con il collo descrivono un cuore al tramonto, ritoccati male, con una frase di Sepulveda a chiosare. Scritta in Comic Sans. Pixellata. Non è neanche veramente di Sepulveda.
Bordone affronta il meme come ci ha abituati a fare: prima spiega cos’è, poi come e dove è stato fecondato, poi come è stata partorita l’espressione e da lì a salire verso l’affermazione mondiale. Ne spiega, si direbbe, la neologia. E poi riflessioni su come questa formula si sia evoluta, sia arrivata all’adolescenza e all’età adulta e poi, forse, come andrà via. E le differenze tra generazioni e il loro rapporto con le cose che succedono nel mondo.
Oggi i boomer sono lo zoccolo duro di Facebook, dove la scomodità e la bruttezza della piattaforma risultano solo per loro irrilevanti.
Mi verrebbe da dire che raccontare cos’è 4chain o Reddit, spiegare il gioco di parole del nome, descrivere i memi in forma scritta è molto da boomer. Ma è un esercizio adorabile e mi vien da sorridere a pensare l’attorcigliamento di budella di cui dovrebbe aver sofferto l’autore a raccontarli.