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Anche Apple può fallire

Anche i primi della classe possono portare a casa un brutto voto.

Apple ha dismesso il progetto di produzione della propria auto a guida autonoma, decidendo di concentrarsi sulle AI e di fare altri investimenti. Sono state impiegate duemila risorse, sono stati investiti dieci anni di lavoro ma, soprattutto, sono stati spesi miliardi di dollari. Se non è un fallimento questo, …?

E invece no. Apple ha investito pesantemente in un progetto in cui ha creduto, in cui inoltre il mercato sembrava puntare. Certamente sono stati fatti errori di valutazione e stime irrealistiche su risultati, tempi e costi, ma non è stata a guardare la concorrenza. Ha osato ma non c’è riuscita.

A guardare la notizia con un po’ di distanza (la stessa che c’è tra ognuno di noi e i miliardi di dollari spesi, per dire), è inevitabile non trarre qualche insegnamento: (1) può fallire qualsiasi progetto, anche quello su cui abbiamo puntato tutto e del quale eravamo fiduciosi e certi di riuscire, (2) bisogna saper capire quando fermarsi, quando abbandonare la nave anche a costo di buttare in pattumiera anni, lavoro, soldi e sogni, e (3) è necessario imparare a comunicarlo correttamente e a sapersi esporre senza paura di giudizi e processi.

Su tutto, però, (4) bisogna credere nelle proprie idee e nei propri progetti anche se, nascosta più in là, dove il sole non picchia ancora, si nasconde l’ombra di un colossale fallimento.