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Non tutto ciò che toccano

Qualche giorno fa è stato rilasciato AltStore PAL, il primo app store alternativo a quello ufficiale di iOS. Lo store è disponibile solo nei paesi dell’Unione Europea e segna un cambiamento di rotta dirompente per le modalità con cui Apple ha sinora permesso la distribuzione delle applicazioni sui propri dispositivi mobili.

Lo store è open-source ed è stato progettato per favorire la distribuzione di app agli sviluppatori indipendenti. Esisteva già prima, veniva installato in maniera un pochino più macchinosa e adesso, invece, può essere usufruito (pagando una piccola quota in abbonamento) tramite download dal sito e una semplice autorizzazione nelle impostazioni dell’iPhone.

Nasce grazie ad una opportunità: la necessità di Apple di conformarsi al Digital Market Act (DMA), il nuovo regolamento europeo sui mercati digitali.

Apple negli ultimi anni si è dovuta adeguare rispetto ai processi di pagamento e distribuzione delle applicazioni, alle riparazioni self-service dei dispositivi e alla apertura a browser (engine) alternativi.

Non è poco e non era per niente scontato fino a quale mese fa. L’Unione Europea, criticata e additata come freno allo sviluppo tecnologico, ha rotto diversi incantesimi e democratizzato la magia, a volte rendendola più sicura e rispettosa della privacy, altre staremo a guardare.

Ci sono tanti aspetti che rallentano l’innovazione e qualche opportunità, ma non tutto ciò che toccano a Bruxelles diventa palta. Riteniamoci comunque fortunati.