Otto, al massimo nove
Mia figlia ha preso l’abitudine di provare a dare un voto alle cose che fa, al cibo che assaggia, ai film che vede o alle situazioni che vive. Lo fa per gioco, non è una fissazione. È un passatempo che abbiamo introdotto quando mangiava cose nuove che non le piacevano e io le chiedevo di esprimere il giudizio con un voto, perché tutto sommato non era da due come immaginava: un sei a quelle verdure poteva pure darglielo.
Papà, che voto daresti da uno a dieci?, mi chiede. Il mio voto massimo, quando c’è da dare un voto massimo, oscilla sempre tra l’otto e il nove. Mai il dieci. Perché?, insiste. Perché si può sempre migliorare, le rispondo.
Si può sempre fare meglio. Non devi sempre fare meglio, le dico, non per forza. Anzi, spesso non ce n’è bisogno e non deve essere un’ossessione. Ma si può sempre migliorare. Qualsiasi cosa ha margine di miglioramento ed è importante saperlo, riconoscerlo.
Soprattutto, dobbiamo sapere che non faremo mai la cosa nel migliore dei modi perché c’è sempre un modo migliore del nostro. E averne coscienza è importante perché ci bilancia e ci rinsavisce, oltre a darci stimoli e obiettivi: avremo sempre tanto da migliorare.
Che voto ti daresti?