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Brillare più del vero

Quando solo salito un po’ più in alto e ho guardato la costa prendendo spintoni di vento e acqua dall’oceano, mentre le nuvole cambiavano forma velocemente sopra le scogliere, ho sorriso.

Sono stato la prima volta in Irlanda più di quindici anni fa. Ero ragazzo, era un viaggio un po’ spericolato e me ne ero innamorato. Adesso, con la famiglia a seguito e con meno giorni a disposizione, il tour è stato più cauto e più veloce ma ugualmente intenso.

Dublino non mi ha esaltato la prima volta e nemmeno mi ha preso la seconda. Ma a uscire anche solo un po’ fuori dalla città si può avere un’idea di quello che i cattolici intendono per paradiso.

L’ovest, a differenza della capitale, mi ha emozionato intensamente durante il mio primo viaggio e mi ha coinvolto con altrettanta profondità anche questa volta.

Per farti capire: io, se penso a quella parte dell’Irlanda, io mi commuovo.

Mi commuove il colore dell’erba, l’intensità della luce e la leggerezza delle ombre. E anche la pioggia, che non ti prende a cazzotti ma accarezza, mi commuove anche quella. E le mucche, e le pecore, e le scogliere e le case sole in mezzo all’erba. Dio che suona la fisarmonica, scriveva Bubola: c’è un qualcosa di così profondamente spirituale in quella parte di mondo, di così strettamente legato alla natura e agli elementi, che se non fossi ateo – o proprio perché lo sono – direi che mi fa tornare l’immagine di un vecchio, barbuto, imbiancato e un po’ sdentato che, allegro e un po’ ciucco, suona e balla e si diverte a cambiare alternando velocemente pioggia e sole e vento e caldo e freddo e Impazzite!, urlerebbe sputacchiando gocce di Guinness e di saliva, che io ho scelto il modo e il posto migliore in cui stare: fottetevi, io brindo alla salute vostra!

Non ho pianto, sopra le Cliff. O forse sì, ma magari non c’ho fatto caso che le lacrime, come nel più classico dei finali, si confondevano con la pioggia.

Alla salute vostra.


Pubblicherò qualche scatto nel fotoblog, usando il tag #ie24, nei prossimi giorni. Il resto lo terrò per me.