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Lo specchio di tutto

Il problema, allora, sembra essere più ampio: non riguarda solo le intelligenze artificiali ma la stessa struttura sociale che abbiamo raccontato, il mercato, gli investimenti sovradimensionati, il fatto che di fronte a tecnologie potenzialmente utili per l’umanità siamo nelle mani di poche aziende private che possono decidere cosa fare e come farlo.

Dalle calcolatrici agli assistenti di ia, ancora una volta ci ritroviamo a fare i conti con tutte le contraddizioni della società occidentale: le intelligenze artificiali sono lo specchio di tutto.

Alberto Puliafito su Internazionale racconta la sua esperienza con un Rabbit R1, il dispositivo che promette di fare cose con i comandi vocali e l’IA che in realtà non sa nemmeno di poter fare e che difatto non fa. Nell’articolo mi fa scoprire Rabbitude, un progetto di modding e jailbreak del prodotto per liberarlo dai vincoli del produttore e permettergli di fare qualcosina in più.

Mi ricorda un po’ l’esperienza dei Pebble, che ho adorato, ma lì si partiva da un buon prodotto che, a causa del blocco dei servizi applicato da Fitbit dopo l’acquisizione, si è provato a liberare dal SO proprietario per tenerlo in vita. Qui c’è un prodotto scarso e inutile a cui qualcuno sta provando a trovare un senso.

Mi pare, appunto, lo specchio della nostra attuale società.