Non mi piacciono gli stereotipi, positivi o negativi che siano. Non mi piacciono gli stereotipi su Napoli, poi, in particolare, che rispetto a qualsiasi altro stereotipo sono sempre i più esagerati, coloriti e urlati.
Negli ultimi giorni sono riuscito a mettere un po’ a posto il blog e a terminare alcune pagine che volevo pubblicare da tempo. Non è tutto finito né definito, ma più o meno c’è quello che volevo.
Elon Musk dimostra, come se ce ne fosse ancora bisogno, di essere un adulto solo all’apparenza e di avere comportamenti terribilmente infantili, immaturi e irresponsabili.
L’iPhone, il mio iPhone 13 Pro vive costantemente avvolto in una cover protettiva. Si tratta di una cover di qualità, prodotta da un marchio che orgogliosamente progetta in Califonia e che favorevolmente produce in Corea del Sud, che preserva lo smartphone e che senza modestia lo imbruttisce all’inverosimile.
A coloro che mancano di empatia e di comprensione, che scarseggiano in riguardo e considerazione, che ignorano deliberatamente il messaggio che avvisa delle tue ferie.
Sono passati oltre tre mesi dal mio ultimo post. Evidentemente non avevo nulla di interessante dire. Mi rendo conto che, a guardar bene, forse nemmeno adesso, mentre scrivo, ho qualcosa di interessante da dire. Forse scrivere per non dire non è un’attività utile, ma anche a tacere si dice tanto.
Mentre quasi tutte le società che sviluppano AI si concentrano sul dare risposte chiare e affidabili, altre provano a migliorare le modalità relazionali con cui i chatbot si rapportano agli esseri umani. È il caso di Pi, rilasciata questa settimana dalla startup Inflection AI.
Sviluppare il pensiero computazionale, acquisire o migliorare gli approcci alla risoluzione dei problemi, alla comprensione delle logiche informatiche o alla progettazione di sistemi è una skill che, secondo me, dovrebbero avere tutti. Ma non tutti possono diventare programmatori.
La chiusura di BuzzFeed News e la fine di una modalità di coinvolgimento dei lettori che ha fatto proseliti in passato adesso sta perdendo di efficacia a causa di TikTok e delle altre piattaforme che tendono a non far uscire gli utenti dal proprio recinto fatato ed economicamente prolifico.
Le grandi aziende tecnologiche hanno compiuto esperimenti su migliaia di cittadini violandone spesso i diritti civili con superficialità e leggerezza. Roger McNamee si pone a riguardo una sola domanda, la più importante, l’unica che conta.