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2023


Quello che ci ha regalato Musk

Oltre alla consapevolezza che le reti sociali, i rapporti online e i propri contenuti dovrebbero essere e restare il più possibile tutelati e lontani dalle piattaforme centralizzate, Musk ci ha regalato la voglia di tornare a scrivere sui nostri blog, di scrivere per lasciar scritto. Grazie, Elon.

So cosa ti serve

Sono attento alla mia privacy ma senza esserne inquieto, non mi sento un perseguitato e utilizzo con attenzione – e a volte, lo ammetto, con leggerezza – anche dispositivi di cui so bene che raschiano informazioni private per distribuirle alle società che li hanno prodotti. Ho più smart speaker e un robot aspirapolvere. Tra di loro parlano, ma mi mandano anche delle email.

Materiale superfluo

Microsoft, Meta, Amazon, Google e PayPal hanno licenziato migliaia di dipendenti che non sono stati altro che meri strumenti funzionali alla loro crescita. Strumenti che, al raggiungimento dell’obiettivo o all’evidenza del suo fallimento, non sono più necessari.

Semplificare la vita dei cittadini

Si deve partire dal concetto di continuità. Quando siamo arrivati a Palazzo Chigi nel 2016 la prima cosa che abbiamo fatto è vedere cosa c’era di esistente, cosa funzionava e cosa non funzionava per migliorarlo. L’obiettivo non era uccidere ciò che non andava.

Pretese #10

Su AI che scrivono a bot e sulla spazzatura che aumenterà online, su Google che licenzia e su Google che viene denunciata, su Airbnb che è non è più quella di una volta, sul buy now pay later che è sì un vantaggio, ma ha anche tanti rischi, su Outlook mobile che finalmente diventa un client del 2023 e sulle firme generate dalle AI, che non ne abbiamo mai abbastanza.

Cosa potrà più sorprenderci

La scienza e la tecnologia stanno rallentando la loro capacità di generare conoscenza rivoluzionaria? Oggi la tecnologia è la normalità, è le azioni di tutti i giorni. Osserviamo cose straordinarie semplificate fino all’inverosimile, viviamo le scoperte con l’approccio di chi ne sa tante, ci stupiamo un attimo ma poi scrolliamo le spalle in attesa del prossimo annuncio entusiasmante. Cosa potrà più sorprenderci?

Interesse al trattamento

Negli anni accumuliamo decine e decine di accessi a siti che utilizziamo una sola volta, magari registrando il nostro indirizzo di casa, il nostro contatto email o numero di telefono. I nostri dati restano, senza la nostra consapevolezza, in contenitori bucati, fallati, accessibili da malviventi e per niente preservati. Di tanto in tanto, se possiamo, difendiamoli noi.

Citate più donne

Una storia con due storie dentro, quella del bot del Financial Time: consente ai redattori, analizzando i loro pezzi, di capire se stanno citando troppi uomini a scapito delle donne e di equilibrare la parità di genere nei contenuti del giornale. Una storia di tecnologia, quindi, e una umana, di stereotipi e di convenzioni che tardano a cambiare.

Musk per Mastodon

L’ennesima, incredibile e sconsiderata decisione di Musk sul cambiare le carte in tavola agli sviluppatori che per anni hanno lavorato con le API di Twitter, bloccando applicazioni efficienti e con più personalizzazioni e integrazioni di quella ufficiale, rischia di trasformarsi nell’ennesimo boomerang per il social network. Ho il sentore che entro breve Mastodon riceverà un ulteriore boost di visibilità grazie ai client terzi per Twitter che non lo sono più.

Pretese #09

Su Twitter e su CatGPT, soprattutto, ma anche sull’Ucraina senza il supporto dell’occidente, sulla scuola e sugli studenti che copiano dalle AI, sugli sviluppatori senza più la propria applicazione, su Tesla e la malafede di Musk.