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Con uno sguardo verso il Liffey si chiude questo breve viaggio irlandese. È stato bello, è stato freddo, è stato coinvolgente. Ci portiamo un sacco di verde, di carne, di Guinness¹, di pioggia e di cielo. E un magone, che già c’abbiamo voglia di tornarci.

Una delle cose che ha affascinato tanto mia figlia, e non nascondo che tutto sommato anche me, è stata la passeggiata a Dublinia, il museo della Dublino medievale. Niente di particolarmente sorprendente, ma una bella visita da fare con i bambini.

Torre O’Brien, costruita nel 1835 tra miti e leggende nel verde, nel grigio e nel cielo che cambia tra il bianco ed il blu.

Non è un errore: questa foto l’ha scattata mia figlia chiedendomi la fotocamera per qualche minuto. Lascio qui il ricordo per richiamare l’attenzione sulla mia incoscienza ad averle lasciato in mano una fotocamera costosa lungo il bordo di scogliere alte duecenti metri a strapiombo sull’Oceano Atlantico.

E cosa gli vuoi dire, a chi fa una vita così.

Alle Cliffs of Moher pioveva, poi tornava il sole, e poi pioveva di nuovo e poi faceva caldo, e di nuovo freddo e ancora caldo e freddo e caldo e freddo così, di continuo, ed era tutto bellissimo.

Un uccellino si asciugava, aggrovigliandosi nelle piume, subito dopo la pioggia di Galway.