Skip to main content
  1. Tags/

libri

2023


La noia gentile

I meccanismi del cervello umano sono più che un po’ sconcertanti.

Comprate tutto

Da quando sono proprietario di una motocicletta mi è capitato di guardare molto pù spesso video su YouTube.

Now & Library

Negli ultimi giorni sono riuscito a mettere un po’ a posto il blog e a terminare alcune pagine che volevo pubblicare da tempo. Non è tutto finito né definito, ma più o meno c’è quello che volevo.

2022


Si sbagliava

Se nove vittime su dieci sono civili, però, non è più normale. Non è più la stessa guerra, non si dovrebbe nemmeno chiamarla tale. Una follia la guerra contro i civili, un incubo. Ma quello era un caso specifico - avevo concluso -, unico e irripetibile. Una cosa che succedeva solo in Afghanistan.

L'energia della riparazione

Spesso siamo vittime di errori. Da parte nostra e da parte degli altri. Possiamo passare tanto tempo ad accusare, ad accusarci. Non è tempo speso bene. Dobbiamo considerare che nell’errore c’è l’energia della riparazione. E va usata tutta.

Di questa nostra terrestrità

Anche perché a furia di berciare di identità, dovremmo tornare alla nostra identità, di genere umano, anzi: di terrestri.

2019


Vai avanti e leggi

Leggo oramai quasi esclusivamente su Kindle. Per una serie di motivi in verità, primo tra tutti per la retroilluminazione: non do fastidio a compagna e figlia quando siamo a letto - e leggo quasi esclusivamente a letto. Ma leggo sul Kindle anche per un altro motivo pratico: ho il mio font preferito, la mia spaziatura preferita, il mio margine preferito. Customizzare il modo in cui leggo un libro è la cosa che adoro di più della lettura di un ebook, sia per una questione di comodità che per una mera questione di praticità: se leggo libri impaginati sempre allo stesso modo, con lo stesso font e con le stesse dimensioni, gioco forza sarò più veloce e leggerò più libri in meno tempo - e sì che il tempo per leggere è sempre meno.

2018


Baciami senza la paura della rete

Ero ai tavolini di un bar di provincia, prendevo un caffè con la mia compagna e accanto a noi erano seduti due ragazzi, una coppia, entrambi piegati sullo smartphone. Giocavano a Ruzzle, ognuno la propria partita. Sono stati lì parecchio tempo, in silenzio, concentrati sul proprio dispositivo, isolati, senza conversare. Sarebbe stato facile trarre conclusioni sul loro modo di passare la serata, e certamente noi traemmo le nostre, non lo ricordo. Era il 2012, questo modo di stare soli anche insieme esisteva già prima, non ha smesso di esistere dopo.

La passione scava l'abitudine

I nostri dati sono ovunque. Possiamo limitarne l’accesso, ma non smetteremo di usare Google, né Facebook, né il web. È una battaglia impari e già persa, scrive Ian Bogost.