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2024


Onboarding fastidiosi

Con il suo più recente annuncio, Microsoft ha introdotto gli agenti Copilot, dei modelli di AI che possono agire come fossero dipendenti virtuali e svolgere compiti in maniera automatica.

2023


Pensalo come Clippy

Per Bill Gates l’intelligenza artificiale è la seconda rivoluzione tecnologica dopo l’interfaccia grafica (GUI) che ha trasformato i sistemi operativi – Windows in primis.

Pretese #15

Si parla di Mona, e potrei anche chiuderla qui. Ma si parla anche di Mastodon, di Nokia che si rifà il trucco, di Google e degli investitori, che non si fidano più; di Microsoft ♥️ iPhone, e di Linkedin ♥️ imbarazzo; di social network che si pagano e di ChatGPT, ChatGPT ovunque!

Pretese #13

Su Twitter, che ha bloccato l’autenticazione 2FA per chi non paga e che ha messo il turbo ai tweet di Musk, e su Bing, che pare «un po’ rimbambita», ma che non dobbiamo temere. Per ora.

Materiale superfluo

Microsoft, Meta, Amazon, Google e PayPal hanno licenziato migliaia di dipendenti che non sono stati altro che meri strumenti funzionali alla loro crescita. Strumenti che, al raggiungimento dell’obiettivo o all’evidenza del suo fallimento, non sono più necessari.

Pretese #10

Su AI che scrivono a bot e sulla spazzatura che aumenterà online, su Google che licenzia e su Google che viene denunciata, su Airbnb che è non è più quella di una volta, sul buy now pay later che è sì un vantaggio, ma ha anche tanti rischi, su Outlook mobile che finalmente diventa un client del 2023 e sulle firme generate dalle AI, che non ne abbiamo mai abbastanza.

Pretese #07

Su chatbot e motori di ricerca, social network e bidet, dissidenti, lavoro e scelte adeguate sul digitale.

2019


Tra gioco e autorità

Non lo so se è un difetto o un pregio, questa cosa che mi entusiasmo con dei nuovi flussi di lavoro e che, dopo un po’, mi rendo poi conto che la via vecchia era migliore della nuova. È successo qualche mese fa con Microsoft To-Do.

2018


Apple non è un dogma, ditelo a quelli

Ho amato i dispositivi Apple. Ne ho adorato follemente i sistemi operativi. Ho posseduto i primi tre iPhone disponibili sul mercato italiano e diversi Mac (mobili e desktop) per 9 anni. Poi basta. Dal 2012 utilizzo devices Android: il mio primo smartphone Google è stato un Galaxy Nexus. Dal luglio 2016 ho un notebook con Windows 10, un Surface Pro 4 di Microsoft. Ricordo le date degli switch, come i fumatori incalliti ricordano il giorno dell’ultima sigaretta. Ne ricordo le riflessioni che maturarono le decisioni e, non lo nascondo, le ansie per il salto verso l’ignoto. Ricordo, infine, il sospiro di sollievo e la soddisfazione per la scelta. Uscire dalla zona di confort, seppur informatica, procura sempre una certa ambascia.