openai

Mi chiedevo, ora che le AI possono produrre video partendo da prompt, visto che già prima potevano scrivere sceneggiature partendo da prompt, supponendo che fantasticando su tutto ciò che hanno appreso più o meno legalmente online diventino in grado di scriverseli da sole, i prompt, mi chiedevo se arriveremo al punto che magari saranno in grado non solo di creare contenuti multimediali in autonomia, ma saranno anche le uniche a consumarli, essendo prodotti da loro stesse sulla base di informazioni generate a partire dal loro stesso addestramento.

Capita spesso che la mia euforia nell’adottare di corsa un nuovo prodotto software venga stroncata entro poco tempo concludendo irrefrenabilmente contro il durissimo muro di una forte delusione.

Si parla di libertà e di muscoli, per finire. Ma si inizia con le AI, il Garante della Privacy e altre cose così. Nel mezzo: Apple che vorrebbe licenziare, Mastodon che riuscirebbe a sorprendere e Gordon Moore.

Per Bill Gates l’intelligenza artificiale è la seconda rivoluzione tecnologica dopo l’interfaccia grafica (GUI) che ha trasformato i sistemi operativi – Windows in primis.

Su Apple, politica e sigarette, cose da leggere, haters, OpenAI e pixel art.

La parola scritta non è più una caratteristica esclusiva degli esseri umani. Da questo momento in poi tutto quello che leggiamo potrebbe essere stato scritto da persone, da una intelligenza artificiale o dalle due, collaborando. Articoli, recensioni, annunci, pubblicità, racconti: non esiste più la certezza che ciò che leggiamo sia stato scritto da qualcuno in carne e ossa. Se ci riflettiamo un attimo, è un concetto dirompente.