Skip to main content
  1. Tags/

privacy

2024


Calzini

Se commenti un post, se lo metti nei preferiti o lo condividi, se ti soffermi a leggerlo con più attenzione, fosse anche per errore, o interagisci in qualsiasi altro modo con testo, immagini e video, i social network analizzano la tua azione, la profilano ed elaborano nuovi contenuti, più o meno promozionali, che siano il più attinenti possibile alle tue iniziative, più o meno volontarie esse siano state.

Un vecchio trucco

Facebook sta chiedendo ai propri utenti il permesso per essere tracciati quando cliccano su un link che dalla piattaforma direziona verso l’esterno.

2023


Gli orpelli di Apple

Apple ha bloccato Beeper Mini, un’app che prometteva di diventare, con un po’ di esagerazione, “ la migliore app del mondo”.

Lasciateci in pace

Non si può fare, non si deve fare, è tutt’altro che etico, ma si fa. Esistono leggi e regolamenti per difendere la propria immagine e la propria privacy, ma infilare immagini di inconsapevoli sconosciuti nei video e nelle fotografie non ha mai fermato nessun creativo.

So cosa ti serve

Sono attento alla mia privacy ma senza esserne inquieto, non mi sento un perseguitato e utilizzo con attenzione – e a volte, lo ammetto, con leggerezza – anche dispositivi di cui so bene che raschiano informazioni private per distribuirle alle società che li hanno prodotti. Ho più smart speaker e un robot aspirapolvere. Tra di loro parlano, ma mi mandano anche delle email.

Interesse al trattamento

Negli anni accumuliamo decine e decine di accessi a siti che utilizziamo una sola volta, magari registrando il nostro indirizzo di casa, il nostro contatto email o numero di telefono. I nostri dati restano, senza la nostra consapevolezza, in contenitori bucati, fallati, accessibili da malviventi e per niente preservati. Di tanto in tanto, se possiamo, difendiamoli noi.

2021


Porsi il problema

Il Garante per la protezione dei dati personali ha bloccato l’utilizzo di SARI (Sistema Automatico di Riconoscimento Immagini) Real Time, un sistema di riconoscimento facciale in forza alla Polizia di Stato e capace di riconoscere i dati biometrici di una persona confrontandoli con un vasto database posseduto dalle forze dell’ordine. Si applicherebbe un trattamento automatizzato su larga scala non autorizzato: conclusione legittima, oltre che scontata.

2020


La grande lentezza

Le leggi antitrust e quelle sulla privacy non sono adeguate, e forse non lo saranno mai, alla velocità, alle innovazioni e alla mole di dati dell’economia digitale. Queste mancanze della politica generano conseguenze gravi, dice Evgeny Morozov, prendendo a pretesto i nuovi investimenti in campo assicurativo di Google e la recente acquisizione di Fitbit.

2019


Paranoia capitalizzata

Ring, l’azienda che produce il campanello elettronico di proprietà di Amazon, sta stringendo accordi con le forze di polizia locali in USA, ma solo su base volontaria degli utenti, per la condivisione con le forze dell’ordine delle immagini rubate dall’alto dello zerbino sull’uscio.

Menare schiaffi al vento

Un paio di settimane fa Facebook ha ricevuto una multa da 5 miliardi di dollari dalla Federal Trade Commission in USA. Nello stesso giorno le azioni sono aumentate del 2%, il suo valore di 10 miliardi di dollari. La multa non ha cambiato il modo in cui la società raccoglie e condivide i dati, gli investitori hanno quindi sostenuto l’azienda perché il modello di business è rimasto invariato e vincente: investire in Facebook risulta ancora assai redditizio.